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MotoGP | GP Portogallo 2022: analisi qualifiche

Zarco piazza la zampata decisiva e firma la pole al termine di un Q1 e Q2 thrilling. Mir secondo davanti a Espargaro. Bagnaia cade subito, da valutare la spalla destra

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Johann Zarco ha ottenuto la pole position al termine delle qualifiche che si sono svolte oggi pomeriggio presso l’Autodromo Internacional do Algarve, sede del GP Portogallo, quinta tappa stagionale della MotoGP 2022. Qualifiche elettrizzanti che hanno visto svettare il transalpino della Ducati Pramac Racing. Per il team satellite della Casa di Borgo Panigale si tratta della seconda pole consecutiva dopo quella ottenuta da Jorge Martin ad Austin due settimane fa.

Q2 THRILLING

La seconda sessione delle qualifiche vede il tracciato ulteriormente più asciutto, col sole che sta portando la temperatura dell'asfalto ad alzarsi ulteriormente e questa variabile meteorologica si traduce in una variabile tecnica differente per quanto concerne la gestione termica degli pneumatici. Tutti i piloti sono scesi in pista con le slick soft sia all'avantreno sia al retrotreno. L'evoluzione della pista è costante e i tempi si abbassano di passaggio in passaggio. Joan Mir si porta in vetta col crono di 1:45.414, precedendo Jack Miller e Alex Marquez.

Lo spagnolo della LCR Honda sembrerebbe quello più a proprio agio in queste condizioni miste e si porta al comando col tempo di 1.43.774, l'unico che si avvicina a questo riferimento cronometrico è Marc Marquez che si porta a 168 millesimi dal leader provvisorio. Lo spagnolo della Suzuki si issa a 85 millesimi dal connazionale della LCR Honda, l'australiano della Ducati ufficiale si ferma a 106 millesimi dalla prima posizione complice il traffico incontrato nel terzo settore e quarto settore a causa della presenza della KTM Factory Racing di Miguel Oliveira.

Alex Marquez abbassa ulteriormente il limite scendendo a 1:43.211, mentre Fabio Quartararo è autore di un guizzo notevole che porta in seconda posizione. Suona la campana Zarco, che balza in vetta col tempo di 1:43.151, pochi centesimi di vantaggio sul connazionale della Yamaha ufficiale. Gli ultimi tre minuti sono elettrizzanti, con tutti i piloti che si migliorano complice una pista sempre più asciutta. Miller firma il miglior tempo in 1:42.503, ma appaiono migliori intermedi ad ogni passaggio.

Marquez sale in prima posizione in 1:42.295, Quartararo secondo in 1:42.370, ma ad ambedue viene cancellato il tempo per la presenza delle bandiere gialle all'ultima posizione a causa della caduta di Pol Espargaro. Il finale è thrilling: Zarco ottiene la pole position in 1:42.003, davanti alla Suzuki di Mir e all'Aprilia di Aleix Espargaro. Per la Ducati Pramac Racing si tratta della seconda pole position consecutiva dopo quella ottenuta da Martin ad Austin due settimane fa. Apre la seconda fila l'australiano della Ducati ufficiale, precedendo il campione del mondo in carica e Marco Bezzecchi, straordinario sesto.

L'italiano della Ducati Mooney VR46 Racing Team è stato sino adesso protagonista di un fine settimana impeccabile, nonostante la rovinosa caduta di ieri nel secondo turno bagnato che, traendo le conclusioni finali, non lo ha condizionato. Settimo Alex Marquez, che alla fine è riuscito a cogliere una brillante terza fila dopo essere stato costantemente tra i più veloci in ambedue i turni delle qualifiche. Luca Marini, ottavo, si è messo alle spalle le Honda ufficiali di Marc Marquez, nono, e Pol Espargaro, decimo. La RC213V non ha spiccato sull'asciutto come aveva fatto ieri sul bagnato nell'arco di tutto il fine settimana. Le KTM ufficiali completano la classifica dei classificati al Q2 con Oliveira undicesimo davanti alla moto gemella di Brad Binder.

Q1 COLMO DI CADUTE

La prima manche delle qualifiche inizia in condizioni di pista quasi completamente asciutta, col sole e il vento che hanno asciugato progressivamente l'asfalto dell'Autodromo Internacional do Algarve di Portimao. Fuori traiettoria però vi sono dei rivoli d'acqua che traggono in inganno i piloti, tanto che Remy Gardner, sceso in pista con gli pneumatici slick, perde il controllo della moto su una zona umida cadendo nella via di fuga della curva 9. Anche Taakaki Nakagami, l'altro pilota ad essere sceso in pista con le specifiche d'asciutto, è rientrato subito ai box per montare le rain.

Maverick Vinales si porta in testa col crono di 1:51.306 precedendo il suo compagno di squadra, e wild card, Lorenzo Savadori. Francesco Bagnaia e Fabio Di Giannantonio scendono in pista con i compound slick soft sia all'avantreno sia al retrotreno. Il pilota della Ducati, al primo time-attack, perde l'anteriore della Ducati Desmosedici GP-22 in inserimento della curva 2 cadendo per effetto di un rovinoso high-side, con le coperture non ancora effettivamente in temperatura, la cui dinamica è molto pericolosa dato che cade dal lato destro con la visiera del casco che si rompe per l'impatto.

Da valutare la condizione anche della spalla e del gomito. La scelta di scendere subito in pista con le specifiche d'asciutto forse non è stata la miglior soluzione dal punto di vista strategico. Date le zone ancora leggermente bagnate l'opzione migliore sarebbe stata quella di effettuare uno short-run iniziale con le rain in attesa di un miglioramento. In vetta alla classifica provvisoria si portano le Honda LCR con Alex Marquez leader col crono di 1:50.435, 43 millesimi di vantaggio sul compagno di box Nakagami. La pista è in continua evoluzione, così come la graduatoria dei tempi. Andrea Dovizioso balza al comando col tempo di 1:49.695.

Da segnalare la caduta di Raul Fernández nel secondo settore che causa l'esposizione della bandiera gialla in quel tratto. Martín con gli pneumatici slick balza in vetta firmando il miglior crono in 1:48.870, facendo una differenza abissale nel quarto settore, quello più asciutto. Caduta anche per Enea Bastianini, il leader del mondiale, vittima di un high-side in uscita dalla curva 5 quando stava parzializzando l'acceleratore in uscita curva. Al calare della bandiera a scacchi il colpo decisivo lo piazza Alex Marquez fermando il cronometro sull'1:46.316, precedendo Luca Marini di ben otto decimi.

Lo spagnolo della LCR Honda e l'italiano della Ducati Mooney VR46 Racing Team staccano il pass per l'ultima fase delle qualifiche. Il primo degli esclusi è stato l'iberico della Ducati Pramac Racing, la scelta di girare con le gomme slick non ha pagato e scatterà tredicesimo. Eliminata anche l'Aprilia di Vinales, quattordicesimo, a precedere Fabio Di Giannantonio e Andrea Dovizioso. L'italiano della WithU Yamaha era primo a due minuti dal termine del turno, ma non è riuscito ad abbassare ulteriormente il proprio crono nel corso dell'ultimo time-attack, quello decisivo. Fuori anche Nakagami, che ha accusato un distacco dal compagno di squadra di oltre tre secondi.

Diciannovesimo Franco Morbidelli, che prosegue nel suo momento negativo con la YZR-M1. Gardner è riuscito a tornare in pista successivamente alla caduta nelle battute iniziali della sessione e ha chiuso in ventunesima posizione. L'australiano della KTM Tech3 ha preceduto la WithU Yamaha di Darryn Binder e la Suzuki di Alex Rins, protagonista sino adesso di un fine settimana ampiamente sottotono. Chiudono la classifica Raul Fernández e Bagnaia, ambedue costretti a recarsi presso il centro medico in seguito alle rovinose cadute delle quali sono stati protagonisti.

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